Il segreto dell’attrazione tra l’uomo e la donna

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L’ego il nemico di ogni relazione   “Ogni anima ha uno scopo ben preciso. Lei vuole spostare e trasformare quella costruzione mentale chiamata ego, ombra o personalità, fatta di convinzioni e emozioni legate ad un’errata interpretazione dei fatti accaduti nell’infanzia” Sono anni che lavoro con le persone e mi occupo di aiutarle a risolvere problemi nelle relazioni di coppia. Osservando e studiando con molta attenzione la mia storia di vita e in seguito i miei clienti, sono arrivata ad una scoperta affascinante che ho scelto di condividere attraverso il mio lavoro e questo articolo, con l’obiettivo che voi possiate avere un’informazione utile al fine di comprendere la verità sul rapporto tra l’uomo e la donna.   Dall’inizio della relazione al futuro insieme   Generalmente l’attrazione tra  l’uomo e la donna si interpreta a livello fisico (lei è bellissima, lui è attraente, mi piace il suo comportamento,  lei è femminile). Dopo quella fase arriva la conoscenza reciproca e se l’attrazione c’è i due partner decidono di entrare in relazione. Il desiderio di condividere la vita, è ovvio, non avviene con ogni persona che ci attrae. Se per esempio dovessimo scegliere dieci donne ugualmente belle e in linea con il gusto estetico di un uomo , e se quell’uomo dovesse uscire con tutte e dieci, è matematico che lui non avrebbe desiderio di proseguire la relazione con tutte nonostante la somiglianza fisica, caratteriale e culturale.   E’ una questione di chimica?   Dov’è il segreto? Tutte le spiegazioni e le interpretazioni che ho sentito non mi hanno soddisfatto. Come per esempio: “E’ una questione di chimica”, oppure “scatta la molla”. Che cosa vuol dire? E’ una questione ormonale o qualcos’altro? Non esiste una spiegazione. Finché non sono arrivata alla scoperta lavorando con le persone ed osservando le cause dei loro problemi in coppia. Quello che andrò a svelarvi toglie il velo dell’illusione legata al romanticismo ed anche da quello che alcuni chiamano la relazione “karmica” ma che in realtà non ha un significato ben preciso. Prima di spiegarvi il perché l’uomo e la donna sentono l’attrazione e decidono di condividere la propria vita con l’altro, bisogna capire innanzitutto qual è lo scopo di una relazione, il quale non è solamente crearsi una famiglia e passare del tempo con l’altro. Quelle sono solo alcune delle ragioni ma non il principale scopo per cui uno sceglie proprio quella persona rispetto ad un’altra. La scelta, quella vera, è guidata dall’anima e sta nel fatto che proprio quella persona possiede nella sua parte mentale, egoica, gli schemi che sono il perfetto incastro con quelli dell’altra persona e che solo quel partner sarà in grado di evidenziare una volta che la relazione passa il periodo iniziale di innamoramento. Questo si riconosce nella fase in cui il partner comincia a mostrare gli aspetti del proprio carattere che non piacciono e quando iniziano i conflitti. In quella fase  l’anima gioisce perché spera che la persona in questione riconosca la propria ombra, il proprio ego, la propria personalità costruita, la accetti e scelga di non credere più nel suo dramma, per poter dare spazio a quella parte vera, autentica, di cuore. Wow!   Il matrimonio come la radice del problema   Che cosa significa tutto questo? Ve lo racconto attraverso il mio esempio personale per farvi comprendere chiaramente come si mostra quella dinamica nella vita di tutti i giorni di tutte le persone.  I miei genitori si sono separati quando ero una neonata e crescendo il mio ego ha creato la convinzione che la causa dei problemi e delle sofferenze fosse il matrimonio. Perché l’ha fatto? Per un motivo molto semplice, proteggermi da un’eventuale sofferenza. La separazione dei miei genitori ha creato ovviamente la sofferenza per tutti coloro che ne erano coinvolti e perciò la mente, l’ego, che non conosce il linguaggio del cuore ha individuato la relazione di coppia ed il matrimonio come qualcosa da cui proteggermi. In più ha creato la convinzione che gli uomini fossero inaffidabili. Crescendo avevo dimenticato quasi del tutto che io in verità ero un essere spirituale fatto di amore. Se avessi creduto di più al mio cuore, non avrei dato tutto quello spazio alla mia mente limitata (mio ego) e non le avrei permesso di nutrire quella convinzione. Tuttavia, grazie al pensiero che il matrimonio fosse la radice dei problemi in coppia e che gli uomini fossero inaffidabili, avevo inoltre generato un gran carico emotivo di rabbia, risentimento e tristezza. Quelle convinzioni e quelle emozioni erano diventate così gli schemi, i programmi con i virus, che si erano fedelmente registrati e salvati nella memoria della mia mente inconscia creando i comportamenti automatici, che come risultato apparivano come relazioni che si interrompevano in continuazione. Ricordatevi che la mente è fatta per creare le reazioni automatiche basate sulle convinzioni inconsce e che quella è la causa principale dei malesseri nelle vite delle persone.   Gli schemi mentali   “Conosci il nemico per poterlo sconfiggere” è una grande verità quando si ha a che fare con gli schemi mentali (egoici). Guardatelo anche con un pizzico di humour perché sono convinta che non bisogna considerare la mente come un nemico.  Dall’altra parte è necessario conoscerla per poterla dirigere nella direzione in cui lei potrà essere di aiuto e contribuire al benessere e alla gioia nella vita. Tornando alla mia convinzione che il matrimonio fosse la fonte dei problemi ed osservando la mia vita sentimentale nel passato, oggi è chiarissimo che le relazioni che si interrompevano avevano a che fare con quella convinzione. Tuttavia quello che a me sembrava la causa dei miei problemi in coppia erano, guarda un po’, i miei partner! Perché? Per il semplice motivo che non ero assolutamente consapevole di nutrire quella convinzione e mi giustificavo con il fatto che trovavo le persone sbagliate.   Attrazione come un messaggio profondo dell’anima   Perché allora ci eravamo attratti? Perché entravo in relazione proprio con quel partner che poi non mi piaceva più e per di più lo accusavo di avermi rovinato la vita? La

Come riunire nuovamente la famiglia attorno alla tavola

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Guarire i rapporti con la madre la figlia ed il marito Dietro le porte chiuse del mio studio per conoscere il segreto dei rapporti armoniosi tra genitori e figli Quando mi ha contattata per la prima volta una mia cliente, mi ha chiesto: “ La mia figlia ha problemi, può aiutarla? “ Quando le persone condividono con me una cosa del genere so che inconsciamente stanno cercando aiuto per loro stesse.  Alla persona in questione avevo risposto: “Perché non viene lei a fare una chiacchierata con me prima?” Quello è successo ad ottobre dell’anno scorso e la figlia della signora in questione non ho ancora visto mentre sto aspettando la donna (siamo ad aprile) per la sua sessione individuale. Da ottobre ad oggi la signora sta facendo con me i corsi e viene regolarmente a fare le sedute individuali. Che cosa è successo?  Come mai ha scelto, dopo il nostro primo incontro di “lasciare in pace” la figlia e di fare invece il lavoro su se stessa?  Che cosa è successo durante il nostro primo colloquio e che cosa le ha fatto cambiare il focus? Dove cercare il problema? Oggi vi do la possibilità di sbirciare dietro la porta chiusa del mio studio e di sentire il colloquio che ho fatto con la mia cliente a ottobre dell’anno scorso.  Lei è in totale accordo perché non verrete a sapere ne il suo nome ne la sua identità e così la sua privacy è protetta. Davanti a me si è seduta una donna dell’aspetto curato e piacevole e alla mia domanda: “dov’è il problema?” ha iniziato a parlare con la voce che svelava un misto di emozioni di rabbia e di tristezza: “ Non so più cosa fare con la mia figlia, non riesco più a guardare la sua insoddisfazione in tutte le sfere della sua vita, quella personale, affettiva e lavorativa. Sembra che niente vada bene. Non riesce ad avere un suo equilibrio e la soddisfazione e ha un pessimo rapporto con il cibo”. La ascoltavo con attenzione e quando ha finito mi ha guardato con i suoi bellissimi occhi azzurri  pieni di lacrime cercando in me la soluzione al disagio della sua figlia. La mia risposta era: “La capisco perfettamente e mi dispiace per come si sente. So quanto fa male osservare un figlio che non sia contento. Noi genitori desideriamo i loro massimo bene e soffriamo se loro non sono felici. “ Mi guardava e annuiva e poi mi fece la domanda: “ Può aiutare la mia figlia ad essere felice?  Ho letto di lei e tante persone mi hanno detto che lei aiuta le gli altri ad essere felici.” Guardandola negli occhi le ho detto che per rispondere alla sua domanda avevo bisogno di raccogliere delle informazioni. In seguito ho iniziato a farle le domande e il nostro colloquio proseguiva in questa maniera: “ Com’è la vostra situazione famigliare? Lei è insieme a padre della sua figlia?” “Si, viviamo assieme, ma sono tanti anni che viviamo in una situazione di tensione, come due separati in casa. Lui mi irrita ed il clima in casa è molto teso. Sono già troppi anni in cui non mi sento considerata da lui.” “Lei mi ha detto che neanche la sua figlia riesce ad avere una situazione sentimentale appagante, giusto?” “Si, è vero”, risponde la donna guardandomi negli occhi con l’aria di qualcuno che ha percepito qualcosa in quella mia domanda. Quando la mamma non ama papà “Mi può dire com’è il suo rapporto con la sua madre, la nonna della sua figlia?”  “Terribile, non la sopporto. Lei non può capire quanto è egoista quella donna. Neanche la mia figlia la sopporta. Infatti, sono tanti anni che non si vedono!” “Ah, ok, mi dica qualcosa di più. Com’era la sua infanzia e come si è sentita crescendo?”  “Non sono stata bene, la mamma non amava papà, era innamorata di un altro uomo ed io ero la sua spalla su cui piangere. Mi ricordo anche che in quel periodo non stavo bene anche perché non avevo un buon rapporto con il cibo.”  “Mi sta dicendo che non aveva un buon rapporto con il cibo, che sul piano sentimentale non è appagata e che sia lei che la sua figlia vedete malvolentieri la sua madre” . “Sì, esatto. “ Risponde la donna guardandomi con uno sguardo particolare ed esclamando: “ Mah, non è che lei vuole dire che la mia situazione in qualche modo ha a che fare con quella della mia figlia, mi sembra piuttosto simile adesso che ne sto parlando!”. “Sì, è proprio così” le ho risposto guardandola con sorriso dritto negli occhi. Conflitti irrisolti nei rapporti Quello è bastato alla donna per prenotare la sua sessione successiva. Sua, non della sua figlia. Lavorando su di se è diventata consapevole molto presto che quello che lei vedeva come problema nella sua figlia era in realtà il riflesso della sua situazione. Ha compreso che la ragione per cui la sua figlia non desidera vedere la nonna è perché la sua madre trattiene un grosso carico di rabbia e risentimento nei confronti della sua madre. Ha compreso che la ragione per cui la sua figlia non riesce ad avere un rapporto affettivo stabile è perché in casa ha come esempio due genitori che non dimostrano affetto uno nei confronti dell’altra e che vivono da separati con grande carico di tensioni. Ha compreso che i problemi nel rapporto con il cibo della sua figlia sono il riflesso degli schemi irrisolti che la mia cliente ha con la sua madre. Comprendere la verità che i figli riflettono gli schemi irrisolti dei genitori è un boccone amaro da digerire. Tuttavia, nel momento in cui la mia cliente l’ha accettato, ha compreso anche quanto è prezioso e importante il rapporto che ha con la sua figlia. Non solo dal punto di vista affettivo e genitoriale ma anche e soprattetto dal punto di vista della guarigione del suo corpo, della sua mente, del suo ambiente e della

Rilasciare le emozioni tossiche e porre fine al giudizio

rilasciare emozioni tossiche

Responsabilità che fa paura ma libera Nel mio lavoro con le persone già da subito tocchiamo il concetto di responsabilità radicale. Non è facile accettare che tutti noi siamo responsabili a qualche livello per tutto quello che ci succede nella vita, sia per le cose belle che per quelle meno piacevoli. La ragione per cui è difficile accettare questo è perché le persone all’inizio confondono la responsabilità con la colpa. Mi capita spesso di sentire: “ Allora è colpa mia che il mio partner mi tradisce???”.  “Certo che non è colpa tua, tuttavia esiste la tua responsabilità per cui hai permesso che ciò accadesse. Questo significa che a qualche livello, soprattutto inconscio, stai coltivando le convinzioni che  insieme alle emozioni generate da quelle convinzioni hanno attratto l’inganno nella tua vita. Quando cambiamo i pensieri e le convinzioni tutto il nostro mondo cambia Per farvi comprendere al meglio questo concetto, condivido con voi  l’esperienza di Elisa, la mia cliente, che mi ha lasciato l’autorizzazione di pubblicare la sua storia. Per la prima volta da anni vado al lavoro sorridendo e canticchiando ” La prima volta in cui mi è stato detto che io mi sono costruita la mia vita errori compresi e che mi sono costruita le credenze che mi hanno limitata e fatto soffrire mi sono arrabbiata tantissimo. Ma che dico? Ero nera. Nerissima. Ho immediatamente pensato: “Perché una persona dovrebbe decidere di credere ad una cosa che la fa soffrire? E per giunta assecondarla e far sì che si avveri!. Scoprire che i miei pensieri e le mie azioni erano esclusivamente una mia responsabilità è stato un boccone amaro da ingoiare. Amarissimo. Poi ci ho pensato su e ho capito che era vero e all’improvviso tutto si è chiarito. Non mi stimavo, non mi amavo ma invece di ammetterlo davo colpa a chi mi circondava. Per anni ho cercato aiuto da medici e specialisti. Come se una pillola bastasse a risolvere i miei problemi. Infatti non bastava. Ansiolitici, anti-depressivi, sonniferi per riposare la notte. Ho provato un po’ di tutto. Anche la psicanalisi. Probabilmente non ero ancora pronta ad accettare il fatto che la mia vita fosse frutto delle mie proiezioni mentali. Fortunatamente ho incontrato Ana e ho iniziato a lavorare su di me attraverso  i corsi e le sedute individuali. E’ stata lei a farmi capire che la nostra vita è nostra responsabilità. Siamo noi che crediamo, che agiamo. Siamo noi che interpretiamo le frasi degli altri secondo le nostre credenze e agiamo di conseguenza. Cambiando le nostre credenze la nostra vita cambia. Io l’ho provato. Sono una neofita ma ho già visto i primi risultati sia sul lavoro che nella vita privata. Per la prima volta da anni vado al lavoro sorridendo e canticchiando. I problemi sul lavoro non mi generano più ansia perché so che sono in grado di risolverli, i rapporti coi colleghi e coi superiori sono migliorati tantissimo. E questo solo perché IO sto cambiando. Sono più organizzata, più positiva, più produttiva. Mi piace il mio lavoro!  E magicamente anche il mio direttore generale lo sta notando. Durante una delle ultime riunioni mi ha fatto complimenti per il mio operato. Non mi vergogno più di guardarlo negli occhi mentre mi parla e l’ho ringraziato la prima volta senza diventare rossa in faccia. Io ce la sto facendo. Erano anni che mi svegliavo già col mal di stomaco al solo pensiero di dover affrontare un nuovo giorno, ora invece la mattina sono allegra e ringrazio di essere viva, di avere un marito meraviglioso, dei colleghi fantastici, un bel lavoro, una famiglia stupenda che amo più che mai.” Pensieri inconsci So che tante persone dopo essere entrate in contatto con il concetto della responsabilità radicale sentono un grande disagio e ribellione pensando: “ Ma io penso positivo e comunque vivo male!”  Io rispondo a questo che è assolutamente possibile.  Perché?  Non si tratta di quello che le persone “sanno” di pensare.  Bisogna comprendere che l’inghippo sta in quello che le persone pensano veramente ma che non sanno assolutamente di pensare. La verità è che quello che governa  le nostre esperienze nella vita sono le convinzioni sepolte negli abissi della mente inconscia. Questa è la ragione per cui non sia possibile raggiungere una trasformazione significativa e cambiare le esperienze che si vivono leggendo i libri e ripetendo le affermazioni positive.  Questo tipo di lavoro rimane in superficie ed è in conflitto con quello che è registrato nella mente inconscia. Vi do un esempio specifico. Se una persona nutre una convinzione del genere “tutti gli uomini sono poco affidabili” (ed io pensavo questo per anni senza esserne minimamente consapevole), lei consciamente può desiderare un rapporto di coppia armonioso e basato sulla fiducia ma quello che creerà nella sua esistenza saranno gli uomini che prima o poi si riveleranno inaffidabili  (come succedeva a me) oppure quelli che sono affidabili non saranno attraenti per quella persona. Nel mio lavoro aiuto le persone a diventare consapevoli delle credenze limitanti che nutrono,  a rilasciarle e di crearne delle nuove convinzioni sane che, attraverso gli esercizi specifici vanno allineate con le convinzioni della mente subconscia, ed ecco i miracoli! Che cosa porta il cambiamento? Tante volte non è necessario cambiare radicalmente le situazioni della vita (il coniuge o il lavoro) come è successo con Elisa. Dopo il processo di trasformazione spesso succede che la persona si rende conto che il partner ed il lavoro sono proprio quelli giusti per lui / lei.  Può anche succedere il contrario. Tuttavia è sempre consigliabile non cambiare bruscamente la propria situazione prima di aver fatto un serio lavoro su di se per non pentirsi successivamente di quello che si è fatto. Inoltre, il cambiamento e la trasformazione non vogliono dire che tutti i problemi magicamente spariscono.  Tuttavia dalla prospettiva della responsabilità radicale la risoluzione dei problemi diventa più facile e meno stressante. Spesso le persone mi fanno questa domanda: “ Cosa succede se io cambio e loro rimangono uguali? Lui, lei, loro sono terribili e non